Il sapone artigianale ed il sapone industriale: un raffronto.

Il mondo della cosmesi, già immenso e variegato, sta spalancando le porte al settore in crescita del wet shaving. Questo periodo ha visto il fiorire di tanti produttori, artigianali od industriali e la rinascita a nuova vita di “vecchie glorie” della cosmesi per l’uomo.

Ora, se è sicuramente vero che la diffusione del web ha portato un’ enorme possibilità di informazione, in contrapposizione non si è diffusa una grande consapevolezza per quanto riguarda le composizioni dei prodotti che andiamo quotidianamente ad utilizzare nella nostra amata routine . Quali componenti sono indispensabili e quali no? Quali additivi sono da ricercare e quali sarebbero da evitare? Sicuramente l’arma più efficace per rispondere a queste domande è l’INCI.

L’INCI o nomenclatura internazionali degli ingredienti cosmetici, riporta per ogni prodotto, espressa in ordine decrescente, la sua composizione.

Andando a leggere l’INCI di un sapone da rasatura troveremmo sicuramente la presenza di acqua, di grassi e basi indispensabili alla saponificazione, di additivi emollienti ed idratanti… Ma spesso possiamo anche trovare molti altri ingredienti dai nomi criptici, come agenti schiumogeni, tensioattivi atti ad abbassare la tensione superficiale dell’acqua e creare una schiuma più voluminosa (SLS, SLES) o agenti chelanti che facilitano il lavoro del sapone in condizioni di acqua particolarmente dura (T-EDTA, D-EDTA) o ancora conservanti di sintesi, come L’idrossimetilglicinato di sodio.

Partendo dal presupposto che è lungi dalla volontà di questo articolo e di chi lo scrive, creare facili e insensati allarmismi, mettiamo subito in chiaro che la presenza di questi prodotti di sintesi all’interno dei cosmetici è strettamente controllata ed ampiamente regolamentata e a scanso di particolari sensibilità personali, sono per la stragrande maggioranza perfettamente sicuri da utilizzare.

Però... C’è un però. Se ne può fare a meno? La risposta è sì.

Molti di questi composti sono “trucchetti” chimici atti a rendere efficaci e costanti le performance dei prodotti contenendone contemporaneamente il costo produttivo. Riuscire infatti ad avere, in un soap totalmente naturale di produzione artigianale, caratteristiche tecniche e di stabilità nel tempo pari a quelle di un sapone contenente tensioattivi e conservanti di sintesi, richiede l’utilizzo di materie prime pregiate, una lavorazione attenta e lunga e soprattutto, costi produttivi molto superiori.

D’altro canto, una volta arrivati ad avere un prodotto completamente artigianale e naturale che sia pienamente funzionale, non solo avremo l’esatta consapevolezza di ciò che andremo a mettere sul nostro viso ma anche, a modesto parere di chi scrive, performance che un prodotto di sintesi non potrà mai eguagliare.

La cura nella scelta della materia prima, l’attenzione nel processo di lavorazione, il tempo… Sono tutte caratteristiche che rimandano al grande artigianato e di pari passo, alla grande cosmesi artigiana.

La vera artigianalità non prevede né ammette scorciatoie ma come in ogni sua forma e manifestazione, regala sempre un qualcosa in più, insieme al conforto di conoscere finalmente ciò che darà ogni mattina il buongiorno al nostro viso.

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